Non essendo un biologo, ne un immunologo, ne un virologo, non è mio intento entrare in campi non di mia competenza, rispetto la Scienza (quella vera e libera) il più possibile.

Indubbiamente il Covid 19 è stato un evento epocale, qualcosa che sta cambiando il mondo, con gravi ripercussioni da punto di vista medico, economico e sociale.

Parto con una considerazione dal punto di vista medico/clinico. Lasciamo perdere eventuali complottismi sulla “formazione” di questo virus, invece mi chiedo: esattamente, qual’è il senso dell’Organizzazione Mondiale della Sanità? Questo “ente” che per sua natura dovrebbero essere basato sulla scienza, dovrebbe essere super partes, dovrebbe insomma difendere la salute di tutti… nella crisi medica più grave del secolo, come si è comportato? Praticamente un ufficio stampa.

Tedros Adhanom Ghebreyesus

L’OMS dichiara “l’emergenza internazionale”…. poi dichiara “l’epidemia di CoronaVirus”…. poi dichiara “la pandemia”. Il 31 Dicembre furono isolati i primi casi in Cina a Wuhan: l’Organizzazione Mondiale della Sanità, come la intenderei io, avrebbe dovuto immediatamente isolare tutte le persone che da quel posto si traferivano altrove, mettendole in quarantena per 14 giorni, imponendosi anche sugli Stati Sovrani. Che senso ha che l’Organo mondiale con più competenza medica non abbia alcun potere per evitare una sciagura del genere?

L’ambito economico è quasi superfluo da evidenziare. LockDown come misura prioritaria per prevenire la diffusione del virus, a cui va aggiunta una spesa medica spaventosamente aggravata dall’ondata di ricoveri ospedalieri. Un’intera Nazione in quarantena, tutto (o quasi) chiuso perché le persone non si incontrino. Inizialmente, molto probabilmente, era l’unico provvedimento da prendere, magari sin da subito e non a step. Ma possiamo pensare che questa sciagura economica, che sta investendo la maggior parte delle categorie, possa andare avanti per più di 2 mesi?

Che costo sta avendo ed avrà tutto questo? Nessuno lo sa… si naviga a vista, cercando fondi e soldi per tamponare le falle, che non si sa quanto saranno lunghe e larghe.

L’ambito sociale. Indubbio che questi mesi di distanziamento sociale abbiano avuto e stiano avendo effetto su tutti noi, analisi introspettive utili… ma anche affioramento e consolidamento di un fenomeno noto come diffidenza sociale. Siamo tutti dubbiosi sullo stato di salute (o di infettività) del nostro prossimo; che sia nostro figlio, il fornaio, il postino o la commessa, non stiamo più volentieri vicini alla gente. Sappiamo che i positivi “asintomatici” sono estremamente più numerosi (ma nessuno sa quanto..) dei sintomatici e quindi potenziali “untori” silenti.

Quindi la grande paura, quella che fa tenere chiusi ristoranti, bar, parrucchieri, palestre ecc è alimentata dalla diffidenza sociale, cioè dal non sapere se mi posso fidare della persona vicina.

Ora, per la nostra Società, per il nostro Stato, risulterà più costoso questa successione di “fasi” di lockdown oppure sarebbe più costoso prevedere test per tutti? Tamponi o test sierologici (validati) davvero a tappeto (anche ripetuti nel tempo), in modo da tracciare la reale situazione epidemiologica. A questo punto potrebbe entrare in gioco la famosa app, per aiutarci a non venire a contatto con persone “pericolose” dal punto di vista infettivo, esperienza già testata con successo in Corea.

Ecco che utilizzando i normali dispositivi protezione, e qualche accorgimento (che comunque dovremo utilizzare per mesi), potremmo molto più serenamente tornare a vivere e a lavorare, tutti quanti.

Inizierebbe davvero la fase 2, cioè prevenzione 2, quarantene davvero selettive che sarebbero capite e ben accette anche da chi non presentasse sintomi ma risultasse positivo. Invece l’unico “evento” di cui si sente parlare da applicare in massa è il vaccino, cioè un antidoto che fermerebbe un virus che sta mutando molto ed in fretta, come ci spiega Luc Montagnier, Premio Nobel per la Medicina nel 2008.

Perché sperare in una evento difficilissimo ed incerto quando si può investire subito su di una soluzione più alla portata?

Complicare è facile, semplificare è difficile.
Per complicare basta aggiungere, tutto quello che si vuole: colori, forme, azioni, decorazioni, personaggi, ambienti pieni di cose. Tutti sono capaci di complicare. Pochi sono capaci di semplificare.
(Bruno Munari)

(pare che chi ha “disobbedito” forse forse.. non ha poi sbagliato… guarda qui)