Lo scorso 9 Luglio all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola si sono esibiti gli ACDC, ne hanno parlato un po’ tutte le radio e le tv, per non parlare dei social. Unica data italiana del “Rock or Bust World Tour” e grande risposta dei fans italiani con 94000 rockers presenti a fronte di una richiesta, da fonti organizzative, di oltre 150000 persone. Una vera festa del rock a cui ero ovviamente presente! 🙂
Ma da dove nasce il rock e tutta questa passione? Com’è possibile che band che suonano da 40 anni lo stesso genere ancora vendano milioni di dischi e realizzino pienoni come quello di Imola?
Ben oltre un semplice stile musicale, il rock and roll, come si vede nei film e nei documentari, ha influenzato stili di vita, moda, atteggiamenti e linguaggio, originando inoltre altri sottogeneri musicali.
Attorno alla metà degli anni sessanta, il rock and roll si evolse in quello stile più generico e internazionale chiamato “musica rock“, sebbene abbia continuato a essere definito spesso con il nome di rock and roll. Musicalmente, il rock è incentrato sull’uso della chitarra elettrica, solitamente accompagnata, in un gruppo rock, dal basso elettrico e dalla batteria.
Gli ACDC nascono da un’idea dei due fratelli Young, Malcom e Angus, due ragazzi scozzesi emigrati in Australia con la loro famiglia per motivi economici, che il 31 dicembre 1973, fondarono il gruppo. Il nome era stato scelto da loro sorella Margaret, che lesse la scritta AC/DC (Alternate Current/Direct Current) ossia corrente alternata/corrente continua su un elettrodomestico e la trovò adatta ad esprimere l’elettricità e il dinamismo del gruppo. La prima voce del gruppo fu l’inconfondibile Bon Scott, un timbro unico e tagliente e autore importante delle tematiche musicali sviluppate dal gruppo anche ben dopo la sua misteriosa e prematura morte nel 1980. Al suo posto venne scelto Brian Johnson come voce, seconda voce inconfondibile che mette il sigillo di originalità ai brani della band ancora ai giorni nostri.
Gli ACDC hanno incontrato talvolta l’aperta ostilità di parte della stampa musicale, che li ha accusati di scrivere canzoni senza alcun impegno sociale e di essere completamente ancorati al proprio genere. Il gruppo non ha comunque mai dato molto peso a questo tipo di critiche. Famosissima una dichiarazione di Angus Young in merito: “Alcuni dicono che abbiamo tredici album e che sembrano tutti uguali. Non è vero. Abbiamo quattordici album che sembrano tutti uguali.” Ecco, da questa frase ironica si evince lo spirito inconfondibile e immortale del gruppo.
Mi dissi, non posso non vederli dal vivo.
Centinaia di sportivi di tutto il mondo usano brani degli ACDC come motivazione, come “power songs” da ascoltare a tutto volume in cuffia prima di una gara. Impossibile non gasarsi, non battere il piede o non imitare la chitarra di Angus sentendo brani come Thunderstruck, Highway to Hell, TNT, Whole lotta Rosie e l’immancabile Back in Black, scritta in ricordo di Bon Scott.
In passato sono stato un (modesto) batterista in un gruppo rock, gli indimenticabili “No Fly Zone” 🙂 , e vi assicuro che vivere e condividere la musica, il rock, con gli amici di sempre è una delle cose più belle ed intense che si possano fare. Ad Imola tutto lo spettacolo degli immensi ACDC è stato se possibile amplificato dal fatto che a vederli eravamo, ancora, tutti insieme: grazie Claudio, Andrea, Alberto ed Antonio, giornata indimenticabile!
La magia del rock quindi è senza tempo, ad Imola c’erano spettatori di ogni età, dai sessantenni ai quindicenni, accompagnati dai genitori che, probabilmente, a casa non ascoltano Gigi D’Alessio… 😉 Io pure sto facendo un buon lavoro da questo punto di vista:
A presto.