Ciao a tutti, oggi vi voglio parlare di una terra speciale, il Galles.
Il Galles è una delle regioni del Regno Unito di Gran Bretagna. Ne fa parte da più di sette secoli e l’erede al trono inglese si fregia del titolo di Principe di Galles. E’ una terra che però ha mantenuto l’orgoglio per le proprie tradizioni, soprattutto nella lingua (gaelico). Il territorio gallese, nel settore occidentale dell’isola e separato dall’Inghilterra dalle valli del Dee e del Severn, è identificabile con il massiccio dei Cambrici, cime antichissime e livellate (lo Snowdon è l’unico a superare mille metri). Rugby e miniere sono l’anima del Galles: la fascia meridionale delle Black Mountains pullula di giacimenti carboniferi, che furono fonte essenziale di approvigionamento energetico per l’Inghilterra e per il Commonwealth. Si realizzarono canali e ferrovie che collegarono Cardiff, Swansea e gli altri centri alle maggiori città industriali inglesi.
Notoriamente un Paese con poche risorse, storicamente al servizio della Corona e con inesistenti possibilità di rivalsa, tranne una, il rugby. Da sempre la Nazionale Gallese è una squadra temibilissima, a volte imbattibile e non sempre per qualità squisitamente tecniche. Rappresenta l’orgoglio di un popolo, è la più bella espressione che conosco del senso di appartenenza.

Cardiff, poco più di 300.000 abitanti, è la classica piovosa città britannica, fatta eccezione per un castello medioevale e per una chiesa celtica, il tema più presente sono i Pub, vere e proprie arterie di birra che irrorano ogni angolo del centro. Ed è proprio nel centro della città che ad un certo punto ci si imbatte nel Millennium Stadium, una struttura fantastica, bellissima da fuori e incredibile al suo interno; 72500 posti, ha un prato riscaldato e retrattile e una cupola apribile, per consentire, come dicono da quelle parti, “anche a Dio di vedere i Dragoni andare in meta”. Una cattedrale del rugby nel Paesa dove il rugby è religione, prestata saltuariamente al calcio, come in occasione della finale di F.A. Cup, la competizione più antica del pallone a undici. Uno stadio così grande nel centro di una città che certo non è una cosa che si veda tutti i giorni, e viene da chiedersi come possa essere che un Paese così piccolo possa produrre tanto pubblico. La risposta sta nelle loro tradizioni, nella loro storia.
Sapete che nel rugby poco prima di entrare in campo il capitano parla ai compagni, c’è chi usa il tono grintoso, chi l’aspetto emotivo. Per farvi capire come i gallesi affrontano le partite contro l’Inghilterra vi riporto questo famoso “speech” di Phil Bennet, capitano del Galles nel 1977, poco prima di entrare in campo per un match dell’allora 5 Nazioni:
“Guardate cos’hanno fatto al Galles questi bastardi. Hanno preso il nostro carbone, la nostra acqua, il nostro acciaio. Comprano le nostre case per passarci un weekend all’anno. Cosa ci hanno dato in cambio? Assolutamente nulla. Siamo stati sfruttati, umiliati, controllati e puniti dagli inglesi. E noi questo pomeriggio giochiamo contro di loro”.
L’orgoglio gallese, quello dei poveri che sfidano i ricchi, essere fieri della propria terra e dei propri ragazzi che in campo si battono proprio per tenere alto l’onore.. sembrano concetti d’altri tempi, soprattutto per noi che siamo abituati alle sciocchezze del nostro calcio, dentro e fuori dal campo. Eppure, nonostante il professionismo ed il business, in Galles questi valori sono vivi più che mai. Per me questo è il senso di essere squadra, il senso del rugby.
Ho avuto il grande privilegio di calcare il campo del Millennium Stadium per 4 edizioni del 6 Nazioni, e quello che arriva sul terreno di gioco è davvero indescrivibile. La squadra ospite è sempre rispettata ed applaudita se esprime coraggio e combatte a viso aperto. Il Galles in campo è letteralmente sospinto dal pubblico. Il momento forse più emozionante è l’inno nazionale, “Land of my fathers”, manco a dirlo, esprime tutto l’orgoglio di questo popolo.
Il grande Gareth Edwards disse: “Gli avversari dicono che il nostro inno sono sette punti di vantaggio per il Galles, ma nessuno sa in effetti cosa significano per noi. Valgono molto, molto di più”.

Nello scorso weekend sono stato proprio al Millennium, questa volta per puro divertimento con i miei amici di sempre, un Galles – Nuova Zelanda da brividi. Vi posto la clip dell’inno gallese, fatevi catturare per un minuto da questa magia… e se siete indecisi se fare o no una trasferta a Cardiff per il 6 Nazioni.. beh, non indugiate, andate, vi rimarrà un’esperienza unica.
https://www.youtube.com/watch?v=BgdG63TpCc0&feature=youtu.be
A presto!