nuovo look
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Mi capita raramente di parlare di calcio con questa frequenza, ma in questo caso il tema vero non è lo sport ma il “personaggio” in questione. Sono giorni che leggo, mi si rovescia lo stomaco e cerco di non pensarci, ma inevitabilmente ci ricasco, in Italia non si parla d’altro (approposito.. siamo ancora in crisi economica?).
Premetto che non sono un grande esperto di questo sport, tecnicamente capisco l’abc, ma un po’ come tutti riesco ad ammirare le gesta di campioni straordinari: da bambino la mia passione calcistica era per la Juve e Platini, ricordo bene Maradona, Zico, Falcao… e poi Baggio, Van Basten, Zidane,Totti, Del Piero… ora Messi, Ronaldo, Robben… ecco Balotelli non fa parte certo di questa cerchia magica. Lo trovo un giocatore “normale”, discontinuo e spesso stucchevole.
E’ diventato… anzi mi correggo… lo hanno fatto diventare un personaggio per le sue uscite, per gesti di maleducazione, di arroganza, di mancanza di disciplina, di donne, di scorribande… una volta ogni sei mesi anche per qualche suo goal, cioè con la frequenza dell’attaccante del Solesino Calcio (con tutto il rispetto del mondo!).
Allora mi chiedo.. che valori deve avere un giocatore di calcio per essere definito un campione? Se il calcio è uno sport, allora non è pensabile questo sia possibile senza disciplina, sacrificio, serietà, sobrietà, rispetto ed orgoglio. Io ho visto solo un bambinone, viziato, arrogante, che non combatte ne per lui, ne per i suoi compagni ne per la sua nazione. Ho visto, letto ed ascoltato un ragazzino che scarica colpe, che si ritiene perfetto, che non bada che tutto il mondo intorno a lui pensa questo. E poi il razzismo, una cosa che mi fa schifo, che condanno sempre, in ogni salsa, ma guai a prenderlo come pretesto.
Voglio anche sottolineare le grandi colpe del mondo intorno a lui, dirigenti ed allenatori che gli permettono tutto, pronti a fare scudo su di lui, a mettere in primo piano la sua giovane età. No Signori. Mario Balotelli è adulto, ed è (incredibilmente!) un personaggio pubblico, una persona che ha molte responsabilità, uno che dovrebbe sudare 10 e parlare 1, e non il contrario. Dovrebbe benedire ogni giorno la fortuna di essere dov’è. Quindi non possono essere accettati certi suoi comportamenti; non è accettabile che dopo l’eliminazione ad un Mondiale quando tutta la squadra è in spogliatoio ad aspettare un compagno alla sua ultima partita in azzurro, lui prende e se ne va perché c’ha la luna storta. Non esiste che torni in Italia indossando un cappellino “fuori ordinanza”, cuffie da dj, senza giacca della divisa, maniche arrotolate e cresta bionda!
Trovo tutto questo assolutamente non educativo, profondamente sbagliato, non etico e davvero irrispettoso nei confronti di tutti, ma soprattutto nei confronti di quelle migliaia di atleti italiani che ogni giorno si ammazzano di fatica solo per ambire di poter rappresentare l’Italia. Gente che lo fa nel silenzio, spesso nella scarsezza di impianti e di mezzi, spesso per 1000 euro al mese. Quando vedo azzurri che piangono durante gl’inni, che si disperano per un fallimento o che gioiscono dal profondo per un successo.. beh, mi emoziono, spesso mi commuovo e mi sento davvero orgoglioso di essere italiano e di essere rappresentato da loro.
Ecco caro Mario tu mi trasmetti il contrario…e se fossi bianco latte la cosa non cambierebbe, che sia chiaro.
Esamino di coscienza? Pare brutto?

A presto.