Quante volte abbiamo ascoltato nei telegiornali o letto articoli sui quotidiani che ci dicevano quanto sia in agonia il sistema sanitario Nazionale italiano? La famosa “malasanità” che molto spesso ha come denominatore comune l’inesorabile restringersi dei budgets, anno dopo anno, sempre più risicati. Ecco che allora mancano medici, mancano operatori sanitari, si allungano i tempi, crolla la qualità. Il discorso è molto complesso, vastissimo e sicuramente non ho tutte le competenze necessarie per affrontarlo nella sua completezza. Ma come sapete sono fisioterapista, e il mio ambito credo di conoscerlo abbastanza bene e, senza dilungarmi in leggi, norme e papocchi vari, vorrei sottoporre alla vostra attenzione qualche “incongruenza” del nostro settore.
Vorrei ricordare che la famosa “convenzione all’asl” nacque per far si che aziende private potessero erogare prestazioni (quindi terapie, massaggi, riabilitazioni ecc) facendo pagare solo una parte all’utente (il famoso ticket sanitario) ed il resto viene rimborsato dalla Regione di competenza direttamente alle aziende erogatrici. Come dire, prolunghiamo il servizio ospedaliero anche fuori dagli ospedali. Fin qui il discorso regge.
Prima domanda: se è vero, come è vero, che i Servizi fisioterapici ospedalieri sono in costante difficoltà di budget, a tal punto da dover ridurre al minimo il personale, i tempi dei trattamenti, la presenza dei Medici e di conseguenza allungando moltissimo i tempi di attesa… com’è possibile che gli stessi servizi, erogati da privati producano ricavi a 9 zeri? Se il settore è davvero così “proficuo” perché darlo in convenzione ad esterni piuttosto che tenerlo nei vari ospedali?
Seconda domanda: sono tantissimi i colleghi che in Italia lavorano nel privato (non convenzionato) che vorrebbero o potrebbero ambire ad avere la convenzione con il sistema sanitario nazionale nei loro Centri/Poliambulatori… secondo voi, quali sono i parametri con i quali le varie Regioni scelgono queste strutture? A ragione verrebbe da dire, a parità di costi, i servizi convenzionati dovrebbero essere affidati alle Strutture migliori… a ragione, appunto. La realtà, che ci crediate o no, è che nonostante ci sia un percorso da fare per ricevere “l’accreditamento regionale” (in sostanza una pagella nella quale si ottiene la valutazione della Struttura Sanitaria… che non è gratis, anzi!) non si capisce come la Regione scelga una Struttura piuttosto di un’altra. Mancano leggi, oppure “applicativi” delle stesse (che non sono le app dei telefonini..), insomma tutto il necessario perché le Strutture private che ce l’hanno se la tengono e quelle che ambirebbero ad averla continuano ad ambire.
Terza (ed ultima) domanda: come succede in tutte le aziende strutturate, nei più svariati settori, un elemento imprescindibile è valutare e misurare la qualità dei servizi anche, per esempio, con un sondaggio fra gli utilizzatori. Direi che farlo nell’ambito fisioterapico/medico avrebbe anche un risvolto molto etico, giacche si parla di salute e (ricordo) buona parte delle terapie e dei trattamenti “convenzionati” li paghiamo tutti noi, con le nostre tasse. Perché le varie Regioni non impongono questo per tutte le strutture convenzionate?
Lascio a voi le risposte.
Dico solo che mi parrebbe il tempo di smettere di buttare i nostri soldi senza verificare che vengano spesi bene ed in maniera etica. Perché, e questa è grossa, si può fare!
A presto.