A quasi tre giorni dai tragici eventi di Parigi non accenna a diluirsi la nuvola di facili sentenze che sta investendo televisioni e web e che molto spesso tende a confondere le idee ai lettori. E’ la giungla di cui approfittano molti dei nostri politicanti, i loro partners nei giornali, e molti sciocchi che non si rendono conto di che strumento distruttivo possa essere un social network.
Con i corpi dei morti ancora da identificare, tutti sanno già tutto e parte puntualmente il più becero degli sciacallaggi.
Poi scatta il processo ideologico sui colpevoli, i provvedimenti da prendere, il dovere di reagire. Non a caso risuscitano puntuali le verità della Fallaci, grande sostenitrice (come tutti quelli che ora la recuperano) delle guerre di George W. Bush, ormai riconosciute anche dagli americani per quello che in realtà furono: un cumulo di menzogne e di inefficienze che servì da innesco a molti degli attuali orrori del Medio Oriente. Infatti non dev’essere dimenticato che questi ormai 15 anni di guerra americana contro.. non si sa bene chi… è partito dall’11 Settembre 2001, giorno di tragedie MAI spiegate fino in fondo e, come già trattato in questo post, fino a che qualcuno non chiede scusa per la fantasia dell’aereo che (non) colpì il Pentagono tutto quello che viene dopo è, ovviamente, falsato.

L’Isis è un movimento terroristico che ha sfruttato le repressioni del dittatore siriano Bashar al Assad per presentarsi sulla scena: armato, finanziato e organizzato dalle monarchie del Golfo (prima fra tutte l’ Arabia Saudita) con la compiacenza degli Stati Uniti e la colpevole indifferenza dell’ Europa.
Poi la situazione si è ingrandita troppo ed è scivolata di mano alla coalizione americo-saudita che ha frettolosamente effettuato qualche bombardamento sporadico (uccidendo tanti civili..) ma senza un progetto di seria eliminazione, magari vi terra, come suggerito da tutto Il Medio Oriente e dagli innumerevoli appelli dei vescovi e dei patriarchi cristiani, costantemente sotto tiro.
La Nato, ovvero l’ alleanza militare che rappresenta l’ Occidente ha assistito senza fiatare alle complicità con l’Isis della Turchia di Erdogan, ma si è indignata quando la Russia è intervenuta a bombardare i ribelli islamisti di Al Nusra e delle altre formazioni.
Nel frattempo l’Isis ha abbattuto sul Sinai un aereo di turisti russi (224 morti, molti più di quelli di Parigi) ma a noi (che adesso diciamo che quelli di Parigi sono attacchi “conto l’ umanità”) è importato poco. Ha rivendicato una strage in un mercato di Beirut, in Libano, e ce n’ è importato ancor meno. E poi si è rivolto contro la Francia.

Invece di tentare di svuotare il Medio Oriente dalle armi continuiamo a riempirlo, con l’ Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti ai primi posti nell’ importazione di armi, vendute (a loro e ad altri) soprattutto dai cinque Paei che siedono nel Consiglio di “Sicurezza” dell’ Onu: Usa, Francia, Gran Bretagna, Cina e Russia.
Ricordo che pochi giorni fa il nostro premier Renzi era in Arabia Saudita a festeggiare l’Export Italiano con appalti raccolti presso il regime islamico più integralista, cioè quello che finanzia, di fatto, l’Isis.
A mio parere il lavoro degli hackers informatici di Anonymous è fattore determinante per fare la guerra a questi pazzi sanguinari che fanno della facile informazione uno dei loro punti di forza terroristica. Ma se non si cerca di tagliare i viveri a questa organizzazione terroristica sarà tutto inutile, come fermare le pale di un mulino a vento durante una bufera.
Serve fare un passo indietro, serve meno ipocrisia, serve ridare lo stesso valore ad ogni vita, il business di pochi non può e non deve disintegrare il futuro dei nostri bambini, che siano francesi o siriani.
Assolutamente d’accordo! Aggiungiamo che, pare, istruttori francesi, americani e israeliani, sono stati catturati e rilasciati dalle forze siriane.
E poi ci sarà un motivo perchè le minacce dell’ISIS sono rivolte agli USA, Francia, e Inghilterra, Che sia perchè D’Artagnan e i tre moschettieri sono andati un pò in giro per il mondo a fare bischerate? Perchè non Tokio, Berlino o Varsavia?
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Grazie Raffaele!
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