Ricordate “la terra dei cachi“? Canzone del grande Elio, nella quale si descriveva la nostra Italia, Paese meraviglioso ma pieno di contraddizioni e di assurdità, canzone che seppur intinta nell’ironia più estrema è una di quelle che meglio fotografa il nostro Paese.

Sono talmente tante le cose che non vanno bene o addirittura vanno malissimo che spesso tutti noi credo abbiamo l’impressione di sprofondare, alle prese con un malato terminale che per certi aspetti è meglio lasciare al proprio destino.

A mio parere però l’ambito della legalità e della certezza della pena è al primo posto, cioè se io dovessi fare ordine fra questo casino partirei da li.

Chiariamo subito, io non sono per la caccia allo straniero a prescindere, non mi baso su concetti razzisti o squadristi, non credo che i profughi siano dei banditi e non sono leghista. Questo a scanso di equivoci.

Sono ormai convinto che l’Italia stia affondando perché qui “vale tutto”.

L'Italia che sprofonda.
L’Italia che sprofonda.

Siamo sommersi da regole che però non vengono rispettate, e spessissimo questo non porta ad una punizione. E parlo a 360 gradi, dai parcheggi dei disabili, ai caschi in moto, alla corruzione di politici e imprenditori fino ad arrivare alla delinquenza per le strade.

Il denominatore comune di tutto questo è che chi sbaglia o va contro le leggi in Italia non paga. Questo fa si che spesso è più “conveniente” provare a delinquere che non farlo.

“Tanto se mi beccano che mi fanno?”

Proviamo ad immaginare qualcosa di diverso.

Immaginiamo che il regime carcerario cambiasse, diventasse “punitivo” anziché riabilitativo, cioè per ogni crimine ci fosse una punizione come prezzo da pagare, prima viene questo, poi viene il tentativo di riabilitare chi ha scelto deliberatamente di andare contro le regole di questa Società. Via tutte le scorciatoie, niente più buona condotta, niente più premi, via l’indulto, niente di niente. Anzi, in qualche modo queste persone devono dimostrarsi utili per la collettività e “produrre”, cioè lavorare, così da dare un senso alla carcerazione e in qualche modo sdebitandosi con i contribuenti che con le loro tasse li sostengono. Chi ruba deve restituire, tutto.

Con questo sistema si metterebbero bene in chiaro le cose: chi sbaglia in Italia è punito.

Credo che anche le Forze dell’Ordine così sarebbero ben più motivate a fare il loro dovere, spesso a rischiare la loro incolumità, sapendo che poi i loro sforzi non sarebbero resi vani da una macchina legale vecchia e ingiusta.

Servirebbero nuove carceri, perché quelle attuali non bastano, i metri quadrati  per carcerato non sono abbastanza. Ecco che qui sono anch’io per l’uso delle ruspe, si per costruirne di nuove. Credo che la maggior parte degli italiani sarebbe d’accordo nell’investire parte delle proprie tasse in questo, creando tra l’altro posti di lavoro e dando linfa all’edile.

Chi tenta di confondere questo per “populismo” cerca di confonderci le idee nascondendosi dietro ad ideologie morte, come le cabine telefoniche.

Chi di noi si tenterebbe di andare a delinquere in un paese islamico, magari imprecando il loro Dio? Nessuno.. sapete perché? Perché ce la facciamo sotto sapendo quale sarebbe la punizione. Questa è la verità. Sappiamo che la non scherzano, “non è mica l’Italia”…

14-italia-i

Non la vedo nemmeno come una cosa politica o di schieramento, la vedo come la base. Ogni sistema ha bisogno di regole e di eventuali azioni/punizioni. Regole giuste, atte al mantenimento e alla promozione del vivere bene, in pace e in libertà.

Il nostro organismo si ammala e muore quando le nostre difese (regole) non riescono a circuire ed eliminare agenti nocivi (delinquenti). Semplice.

Io scommetto che le cose cambierebbero, e in fretta… voi che dite?