Se ne parla ormai da 50 anni. Si è passati da semplici “dicerie” di pazzi, a teorie complottiste fino ad arrivare ai giorni nostri nei quali il 97% dei climatologi è d’accordo sul tema: la responsabilità dell’innalzamento delle temperature dell’intero pianeta è dell’uomo. E’scienza non più un’opinione.

Ciò nonostante ci sono molti politici che si schierano di traverso, che tentano di smontare tesi scientifiche con strampalate teorie, le stesse che sono “cavalcate” dalle più importanti multinazionali del petrolio. Eh già, perché dare la colpa all’uomo significa dare la colpa ai combustibili fossili ed allo stile di vita che questi garantiscono a gran parte del pianeta.

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emissioni di CO2 e temperatura media del pianeta
Da questo grafico si può facilmente verificare come le emissioni di CO2 abbiano subito un’impennata durante il secolo scorso coincidente con la seconda rivoluzione industriale che segnò l’inizio dell’utilizzo del carbone e del petrolio su vasta scala. Guardate l’ascesa che le due curve subiscono negli ultimi anni, quelli che stiamo vivendo noi. Di fronte ad evidenze come queste (i dati sono validati dall’intera comunità scientifica internazionale) c’è da chiedersi come si possa far finta di nulla.

Circa 10 anni fa Al Gore, politico ed ambientalista statunitense, espresse queste tesi e preoccupazioni in un film documentario “Una Scomoda Verità”, nel quale venivano evidenziati questi dati prevedendo l’inizio di mutamenti ambientali globali, come lo scioglimento delle calotte polari, l’innalzamento del livello degli oceani ed eventi meteorologici senza precedenti. Ricordo che queste previsioni crearono preoccupazioni ma anche critiche, venne etichettato da molti politici ed economisti come “esagerato” o “allarmista”.

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immense quantità di CO2 nell’atmosfera
A dieci anni di distanza possiamo verificare che quegli eventi ora stanno accadendo. Entrambe le calotte polari si stanno assottigliando e sciogliendo; dal Polo Sud si sta staccando un iceberg grande come la Liguria, notizia di qualche giorno fa. Questo processo è continuo e sta già creando i primi problemi alle aree costiere più esposte. Intere aree di Miami Beach in Florida sono state inondate dall’oceano e bonificate grazie ad un intervento delle Autorità che hanno drenato l’acqua con delle pompe, mettendo “in sicurezza” queste zone per “una decina d’anni”. Interi Atolli delle le Isole Fiji nel Pacifico sono stati sommersi per sempre, mettendo in fuga gli abitanti e preoccupando non poco intere comunità nelle Isole vicine. Ed è solo l’inizio.

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tempeste tropicali sempre più devastanti
La media della temperatura mondiale è salita di 4 gradi in 100 anni, evento mai verificato negli ultimi 4.000.000 di anni. Negli ultimi 12.000 anni le variazioni climatiche non avevano mai superato 1°. Negli ultimi 20 anni si sono registrate le tempeste più potenti di sempre.

Molte barriere coralline nell’oceano pacifico stanno morendo, con loro i pesci che sostengono buona parte dell’economia della zona.

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morte di una barriera corallina nel Pacifico
I polmoni del pianeta cioè le grandi foreste, l’Amazzonica in testa, vengono costantemente inaridite e progressivamente rimpicciolite, privando l’ecosistema dell’unico “filtro” naturale in grado di eliminare grandi quantitativi di CO2 dall’atmosfera; non parliamo poi delle specie animali che perdono per sempre il loro habitat naturale rischiano spesso l’estinzione. L’Indonesia sta subendo da molti anni una deforestazione molto aggressiva (spesso con colossali incendi a loro volta vere e proprie bombe di emissioni CO2) in favore di sterminate coltivazione di Palme da olio che fanno gli interessi (stellari) delle multinazionali alimentari e deturpano per sempre un ecosistema considerato tra i migliori al mondo (da qui la ricerca dell’eliminazione dell’olio di palma dai nostri consumi alimentari).

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Pechino
Al questo triste quadro vanno aggiunti i problemi di salute per le persone che la massiva industrializzazione che utilizza combustibili fossili procura. Vi sarà capitato di vedere quello che succede ormai quasi giornalmente a Pechino, avvolta da una cappa di smog che obbliga le persone a restare a casa, o a camminare con le mascherine sperando possa essere abbastanza. Stiamo avvelenando tutto, aria, terra ed acqua.

Che fare?

Io credo fermamente che il primo passo sia la presa di coscienza. Questi temi devono diventare il prima possibile di dominio pubblico. Di fronte a simili evidenze non credo si possa far finta di non vedere, è nostro dovere assicurare ai nostri figli e nipoti un pianeta vivibile.

Non si può aspettare che “il cambiamento” piova dal cielo, o ci venga imposto. Non serve che sottolinei quanti interessi economici stanno sotto il mercato industriale , del petrolio, del carbone. Non serve che sottolinei quanto questo potere economico influenzi la politica e, conseguentemente, la nostra vita e economia.

Serve una coscienza collettiva, una rivoluzione che venga dal basso, cioè da tutti noi. Solo un diversificazione dei nostri consumi e delle nostre abitudini può frenare e successivamente fermare questo processo. Non c’è altra strada.

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fonti sostenibili
A Novembre del 2015 ben 195 Paesi hanno sottoscritto un accordo per una comune riduzione delle emissioni di CO2 a livello mondiale; la Conferenza Internazionale sul Clima di Parigi infatti è stato un momento storico, un ottimo inizio senza dubbio, tuttavia il tempo stringe e le pressioni economiche non molleranno la presa molto in fretta.

Le Energie sostenibili sono il tema del futuro. La Cina, che insieme agli USA ha il triste primato di utilizzo di combustibili fossili e quindi di emissioni di CO2, ha il primato mondiale sulla ricerca e produzione di componentistica per l’energia solare. Il Governo ha già da tempo programmato investimenti per il passaggio a fonti di energia sostenibile, solare ed eolica in testa. Ed incredibilmente il cambiamento sta avvenendo anche più in fretta di quanto previsto.

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una tassa per chi produce CO2
La Svezia è uno dei primi Paesi al Mondo ad aver annunciato una produzione del 100% di energia da fonti rinnovabili, dicendo in sostanza addio ai combustibili fossili. Il Governo svedese ha annunciato inoltre di aver aderito al progetto “Carbon Tax“, introducendo cioè tasse extra per chi inquina utilizzando derivati del petrolio. Seguendo una delle regole fondamentali dell’economia si cerca di indurre i cittadini ad effettuare una scelta tassandone un’altra. Quindi non c’entrano i commercialisti ma il futuro dei nostri bambini.

Non dobbiamo dimenticare che le zone del Mondo in via di sviluppo che al momento non garantiscono energia per tutte le persone (solo in India 300.000.000 di famiglie non hanno energia elettrica) sono potenzialmente future bombe inquinanti, qualora adottassero i combustibili fossili. E’ necessario passare direttamente ad energie sostenibili, come successo con i telefoni: i Paesi in via di sviluppo hanno utilizzato i cellulari senza mai passare ai telefoni via filo.

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Tegole Fotovoltaiche Tesla, la tecnologia economica esiste
La Tesla è un’azienda statunitense nata principalmente per proporre autovetture elettriche con prestazioni e caratteristiche migliorative rispetto alle tradizionali con motore a scoppio. Con l’andare degli anni l’Azienda ha rivolto il suo interesse più in senso generale sul “solare”, dandosi come obiettivo di rendere questa forma di utilizzo ed immagazzinamento di energia avvicinabile per tutti.  A breve l’uscita della prima “utilitaria” completamente elettrica (costo di circa 30000 euro) ed una implementazione delle colonnine di ricarica gratuite. Da poco presentate le “tegole” fotovoltaiche che costano meno delle tegole tradizionali con annesso un sistema di immagazzinamento dell’energia solare raccolta in modo da poter essere utilizzata quando il sole non c’è.

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Colonnine di carica per autovetture
Insomma le idee ci sono, le tecnologie non mancano, rinunciarvi a prescindere è, a mio avviso, un grave errore. Non esitiamo un secondo ad acquistare smartphone da 1000 euro, ma spesso definiamo troppo caro un impianto fotovoltaico da 5000. Le nostre autovetture percorrono spessissimo tratti molto brevi, ma ci fa paura un autonomia elettrica di “soli” 400 km.

Serve senza dubbio coraggio per cambiare certe abitudini.

Ma penate a quanta vergogna proveremo il giorno in cui i nostri figli capiranno che avevamo la possibilità di fermare questo processo, ma non lo abbiamo fatto.

Spingere il Mondo verso la salvezza è un dovere morale per tutti noi.

 

“Il cambiamento climatico è la più grande minaccia per un futuro sostenibile, ma, allo stesso tempo, affrontare la sfida del clima presenta un’occasione d’oro per promuovere la prosperità, la sicurezza e un futuro migliore per tutti.”

Ban Ki-Moon

Segretario Generale delle Nazioni Unite