scene di sport
scene di sport

In Italia parlare male del calcio equivale a parlare male delle mamme altrui, ne sono consapevole, e mi prendo il rischio.

Oramai quando sento parlare di violenza negli stadi cambio canale, e cerco di non leggere articoli che ne parlano; per non parlare delle tavole rotonde che affrontano lo spinosissimo tema dell’apporto tecnologico agli arbitri.

Non ne posso più, ho la nausea da ipocrisia.

violenza
violenza
delinquenti veri.
delinquenti veri.

Gli Stadi italiani sono un porto franco, un luogo dove le regole e le leggi non valgono. Un luogo dove si può andare per dare libero sfogo a tutte le proprie frustrazioni, rabbie e insofferenze sociali, politiche e personali. La partita spesso serve solo come pretesto e, a seconda dell’importanza della stessa, può dare più o meno risonanza al tutto. Gli Stadi italiani sono un luogo anche perfettamente adatto perché questo succeda, architetture tetre, assurde, grigie, brutte, scomode, con servizi igienici drammatici e isolate da tutto ciò che può “unire”, come negozi, ristoranti ecc.

Per “arginare” tutto ciò ogni weekend decine di migliaia di agenti delle Forze dell’Ordine schierati come si trattasse di una guerra, come se non ci fosse un domani; anche nella partita che si definisce “a basso rischio” (???) qualche centinaio di agenti ci sono sempre e, semmai vi fosse sfuggito, questo servizio non è gratis per la comunità.

A questo punto della lettura so che molti di voi penseranno “eh.. in Italia, perché dalle altre parti? Proprio qualche giorno fa a Belgrado per poco si ammazzano”… Ecco, vediamo di uscire da questo vortice di alibi, vediamo di lasciar perdere “gli altri”, oppure se proprio vogliamo guardarci in giro voltiamo la testa verso chi lo scoglio lo ha superato, non verso chi ci sbatte la testa ogni giorno… troppo logico?

100.000 spettatori!
100.000 spettatori!

Parliamo del pubblico che va allo Stadio. Credo sia esperienza comune di ognuno di noi aver sentito qualche amico o conoscente o cliente che ci dice “allo Stadio? Non ci andrei mai (o mai più), troppo pericoloso.. coi bambini poi.. non se ne parla”. Ecco, se la matematica non è un opinione, sommando tutte le persone che in Italia pensano questo, è molto probabile che il nostro Calcio abbia un numero molto elevato di potenziali spettatori da Stadio. Continuando questa avvincente iperbole matematica, secondo voi, non è verosimile pensare che eliminando i delinquenti dagli Stadi, i posti lasciati vuoti potrebbero essere presi dalla massa degli “impauriti“? E ancora… dato che (si dice) che spesso i suddetti delinquenti da curva sono addirittura sovvenzionati dai Club e quindi non paganti, non è forse pensabile che semplicemente sostituendo ultras con impauriti gli incassi sarebbero maggiori? Non ero una cima in matematica, potrei sbagliare, ma qualcuno di voi sarà sicuramente più esperto di me.

Io sono convinto che il tifo organizzato vada sciolto. Niente più settori dello Stadio dedicati, niente più coreografie, niente più fuochi e petardi, niente più striscioni. Chi vuole portare colore allo Stadio compra la maglia o sciarpa del proprio club, stop. Il resto lo fa la voce. Credo che i Club dovrebbero prendere le distanze da questi gruppi, e invece di riconoscere loro degli aiuti economici per “colorare lo stadio” o partecipare alle trasferte dovrebbero spendere tempo e denaro per promuovere la campagna abbonamenti nelle famiglie, portare nelle tribune gente che abbia voglia di fare festa e che sia capace di sopportare una cosa denominata sconfitta. Che riesca a gestire questa “tragedia” pensando che si tratta di un gioco, che lo “sfottò” non taglia e che lo sport, per fortuna, da sempre una seconda possibilità.

sport, vero.
sport, vero.

Certo per fare questo servono Stadi moderni, dove ci si possa (e ci si debba) sedere, con tutto quello che serve perché sia una festa (quindi bar, ristoranti, negozi), con le porte e la carta igienica nei bagni. Serve un’organizzazione di ticketing che impedisca il bagarinaggio, che impedisca l’assegnazione di più di 10 posti ravvicinati per acquirente e lo faccia in maniera casuale rispetto al settore. Mi rendo conto, sono concetti che solo ingegneri aerospaziali potrebbero mettere in pratica…

Perché questo succeda serve però un piccolo passaggio: responsabilità totale di tutto quanto succede all’interno dello Stadio a carico del Club e del suo Presidente, sicurezza compresa. Se io invito 40000 persone ad una festa nel mio giardino (ho una casa grande, si) devo essere conscio del fatto che se non sono organizzato potrei avere qualche problema, sia all’integrità di piante e fiori del giardino, sia sulla gestione degli invitati. Quindi dovrei mettere al lavoro parecchie persone, dal cancello al guardaroba, passando per i bar ed i bagni. Ma se la festa è mia (e si paga pure per entrare), che faccio, chiamo i Carabinieri? Le Forze dell’Ordine devono rimanere fuori dall’Impianto. Tutta la sicurezza ordinaria all’interno deve essere garantita e gestita dal Club, che ne ha piena responsabilità. Io credo che in questo modo ci sarebbe tutta la volontà di lasciare fuori gli scemi e i violenti e di portarsi allo Stadio i veri tifosi, sbaglio?

Mi sembra abbastanza palese che le misure adottate finora, dalla tessera del tifoso al biglietto nominativo e via dicendo, abbiano risolto ben poco, anzi…

In Inghilterra e questo processo di adeguamento degli Stadi e di assunzione di responsabilità è avvenuto. Gli Stadi di calcio e di rugby sono sempre pieni, sono ricomparse razze in via di estinzione come donne, anziani e bambini.. incredibile! All’interno degli impianti è vietato fumare e se, per sbaglio, non te ne sei accorto e ti accendi una sigaretta, i tuoi vicini di posto di chiedono di spegnerla e uno Steward te lo sottolinea. Si può fare, l’ho visto!!!! La gente parla, prima della partita si beve una birra, si entra allo stadio all’ultimo perché tanto i posti sono tutti numerati e hai chi ti accompagna al posto, quando finisce la partita vai a casa, non ci sono gabbie, non volano sassi e non hai l’impressione di essere al fronte delle guerra del golfo. In Germania, così per la cronaca, è successa a stessa cosa. In entrambe i paesi i Club hanno aumentato gli incassi derivanti dagli spettatori e dal merchandising… ma dev’essere un caso…

I fans del Munster colorano le tribune!
I fans del Munster colorano le tribune!

Trovo che tutto questo non si faccia per scelta, per interessi, perché forse ci si dimentica che prima di tutto si dovrebbe parlare di sport che per quanto mi riguarda è sinonimo di relazione, di valori e di lealtà. Non si può continuare ad accettare tutto, specialmente in un periodo economico come questo: ci sono molte persone che non sanno come finire il mese, che non possono permettersi una pizza con i propri bambini e io devo accettare che il mio Stato spenda fantamilioni per arginare i teppisti da Stadio?

Dove sono l’etica ed il rispetto in tutto questo?

Un ultimo appello mi sento di farlo ai protagonisti, ai calciatori. Mi rivolgo soprattutto alla minoranza dei protagonisti che dimenticano la sportività dentro la borsa o a casa. Simulare, aggredire l’arbitro, insultare l’avversario, alimentare sciocche polemiche nei media dopo che la partita è finita è un comportamento antisportivo, anzi è quello che noi veneti definiamo un comportamento da mona! Vi dedico volentieri questo “venetismo” perché siete persone privilegiate, ricche, avete la fortuna di giocare di guadagnarvi notorietà e futuro grazie ad un gioco. E non ultimo, siete punti di riferimento per i bambini, che vi guardano, vi studiano, vi imitano. Il vostro comportamento genererà comportamenti identici. Doveste portare su di un piatto d’argento il vostro sport, dovreste rendergli omaggio ad ogni partita con la vostra professionalità e con la vostra sportività. Questo si vi garantisce un esistenza appagante, non l’effimero vapore del Dio denaro.

Il pesce puzza sempre dalla testa” [cit. Mauro Baricca]

Balotelli fra i bambini.
Balotelli fra i bambini.

E magari… la butto la.. se tutto il tempo che perdete insultandovi o facendo polemiche durante la settimana lo usaste invece per coalizzarvi nella ricerca dell’uso della tecnologia nel calcio?

Il falco del tennis.
Il falco del tennis.

Voi avete il potere perché questo accada, voi potete garantire che il vostro sport sia uno sport davvero giusto, misurabile… Rugby, tennis, volley e molti altri sport lo hanno fatto e gli errori si sono ridotti drasticamente, questione di qualche secondo e si verifica se è rigore oppure no, se è goal oppure no. Se foste davvero voi a volerlo, sono certo, succederebbe… ed in fretta!

A presto!