Quante volte vi è capitato di vedere in tv qualche sportivo vittima di un duro contrasto che si rialza magicamente dopo che il fisio gli “spara” con il ghiaccio spray??

Una scena che sembra avere del miracoloso… Cerchiamo di approfondire il tema e scoprire quali siano gli effetti, magici e non, della CRIOTERAPIA!

La crioterapia non è altro che “la cura del freddo” e da sempre si usa il ghiaccio perché si dice  termine diminuisca danni ai tessuti, gonfiore e dolore dopo l’infortunio, ma sarà davvero così?

È utile in ghiaccio lesioni acute? Se lo è, quanto per tempo deve essere applicato? Meglio quello spray, quello a cubetti o le scatole di piselli surgelati?

surgelati
surgelati

Cerchiamo di sfatare più dubbi possibile basandoci sui più recenti studi a riguardo.

Può un’ applicazione ghiaccio ridurre il gonfiore (ad esempio dopo una distorsione)?

L’applicazione di ghiaccio riduce la temperatura del tessuto e quindi diminuisce il metabolismo cellulare nella zona circostante la lesione, e di conseguenza la quantità di danno secondario nel tessuto circostante la lesione. Insomma, per farla semplice, l’applicazione di un impacco di ghiaccio nell’area colpita da trauma diminuisce la possibilità (anche fino a zero) che il “malanno” espatri in zone vicine.

Ma il ghiaccio riduce davvero il gonfiore?

L’effetto principale del ghiaccio è di ridurre la velocità di conduzione nervosa, riducendo così il dolore da tessuti superficiali. In pratica “disturba” il segnale di conduzione dalla zona colpita al nostro cervello. Questo permette al paziente/atleta di eseguire comunque il proprio esercizio e mobilizzare l’area; questo movimento, ravvivando la circolazione, ha come effetto secondario di ridurre il gonfiore.

Qual è il modo migliore per applicare il ghiaccio?

Non tutti gli impacchi di ghiaccio sono uguali. Perché avvenga la diminuzione della conduzione nervosa dobbiamo portare il tessuto ad una temperatura di 10 gradi.

Confezioni di piselli surgelati, spinaci o patatine fritte applicate sui traumi possono essere un modo singolare per scongelarli e renderli pronti per la vostra padella, ma non certo il massimo come trattamento per il vostro problema.

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ghiaccio a cubetti o tritato

Se invece vi interessa trattare il trauma è meglio che usiate il ghiaccio tritato che riuscirà a far raggiungere i 10 gradi alla nostra cute entro 5 minuti. Invece altre tipologie di ghiaccio, come il gel o le buste surgelate, non riescono ad abbassare la temperatura cutanea sotto i 13 gradi che, come detto, non sono abbastanza per avere il risultato che cerchiamo sulla conduzione nervosa.

Quindi la miglior applicazione di crioterapia si ottiene usando una busta di plastica con dentro le ghiaccio tritato… che ovviamente gocciolerà e farà incazzare qualcuno intorno a voi! 🙂

Quanto tempo dovremmo applicare ghiaccio?

Abbiamo tutti probabilmente utilizzato o consigliato l’applicazione di ghiaccio per 20 minuti ogni ora, o 20 minuti si e 20 minuti no.

Utilizzando ghiaccio tritato, la nostra temperatura cutanea può essere ridotta ai 10 gradi entro 5 minuti. Se l’obiettivo è quello di ridurre la velocità di conduzione dei nervi, abbassare il dolore e consentire prestazioni di esercizio/mobilità, questo è sufficiente.

Se si tenta di ottenere una diminuzione della temperatura del tessuto colpito della lesione, la profondità di quest’ultimo e la quantità di grasso corporeo del paziente sono fattori determinanti da conoscere per calcolare il periodo di applicazione.

Se, ad esempio, stiamo trattando un atleta infortunato molto magro, con una lesione molto vicina alla superficie laterale della caviglia (lesione legamentosa), si può raggiungere questo obiettivo con un’applicazione di pochi minuti. Se invece la lesione fosse più profonda, ad esempio all’interno del ventre muscolare del bicipite femorale, e magari il vostro atleta è un pò sovrappeso difficilmente la temperatura del tessuto colpito (in profondità) raggiungerà i 10 gradi, anche con un’applicazione superiore ai 20 minuti.

E’ meglio usare un’imbottitura o un asciugamani per proteggere la pelle dal ghiaccio?

“Mi raccomando non mettere la busta di ghiaccio direttamente sulla pelle!” Questo è il consiglio che si da più spesso agli atleti….. Ma nei 35 studi che hanno analizzato le applicazioni di ghiaccio direttamente sulla pelle non si sono registrate lesioni cutanee. Gli unici danni si sono verificati sono con applicazioni superiori ai 60 minuti alla volta o quando il paziente si è addormentato.

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ghiaccio sulla pelle!

Quindi se il ghiaccio tritato viene applicato direttamente sulla pelle forse non è confortevole ma è molto efficace; Se è applicato su bende o asciugamani parte della sua efficacia se ne va.

E’ molto importante controllare la pelle dopo il primo minuto per eventuali reazioni avverse e ripetere l’osservazione ogni cinque minuti.

Le controindicazioni alla terapia del ghiaccio includono:

  • trombosi venosa profonda o tromboflebite
  • Aree vicino ad una ferita cronica
  • orticaria da freddo (allergia freddo o ipersensibilità)
  • circolazione compromessa
  • in aree trattate per rigenerazione nervosa
  • tessuti affetti da tubercolosi
  • tessuto emorragia

 

Precauzioni per la terapia del ghiaccio vanno previste per:

  • le persone con insufficienza cardiaca
  • le persone con ipertensione
  • aree di sensazione alterata che impediscono alle persone di dare un feedback accurato e tempestivo
  • tessuti infetti
  • pelle danneggiata
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freddo? nooo… solo il primo impatto!

 

FONTI:

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