Credo che uno dei temi più frequenti negli ultimi due anni sia la CRISI economica mondiale. Una situazione molto grave, molto complicata da capire ma che, purtroppo, ha avuto ripercussioni praticamente a tutti i livelli. Si susseguono da mesi ormai notizie su disoccupazione in crescita, aziende che chiudono i battenti, economia che non riparte e chi più ne ha più ne metta. L’impressione generale è che la forbice tra i “molto ricchi” e i “molto poveri” si sia molto allargata.

In questo quadro non certo confortante migliaia e migliaia di nuclei familiari stentano a finire il mese, rinunciano alle vacanze perché sommersi dal mostro fiscale italiano, dalle utenze di casa, dalla spesa…

Poi però succede qualcosa di magico, di trasversale, che mette tutti d’accordo, che fa finire la crisi, che sposta in posizione 2 quasi tutte le difficoltà, a parte forse la salute. Questa magia è racchiusa dentro una mela, che forse in questo caso è meglio chiamare Apple. Il “Keynote” di qualche giorno fa, come da attese, ha ufficializzato l’uscita del nuovo Iphone 6: non serve descriverne qui bellezza e caratteristiche tecniche, le potete trovare tutte con un googolata, invece l’aspetto che volevo sottolineare è che ne sono stati venduti 4 milioni di pezzi in un giorno. Cinquanta stadi di San Siro pieni fino all’orlo dove ogni spettatore ordina un nuovo iphone. Ecco, è bene sottolineare che NON è gratis! Anzi… prezzi che variano a seconda del modello che vanno dai 729 ai 1059 euro. Non mi viene in mente altro termine se non “un successo”.

Ma com’è possibile che questa Azienda in un momento come economico mondiale come questo riesca a fare botti di mercato del genere?

Io credo che nella risposta a questa domanda ci sia una delle migliori “diete” per uscire da questa condizione di crisi, o quanto meno un esempio pratico di come proprio il mercato sia cambiato negli ultimi anni. Direi che è un po’ troppo azzardata la risposta che mi è capitata di sentire spesso in questi giorni “quei 4 milioni (+ tutti quelli che si aggiungeranno) sono poveri scemi”.

Altra domanda: cosa cercano le persone che comprano un Iphone?

A questa domanda tutti quelli che di solito credono che la prima cosa che viene verificata di un prodotto in vendita sia il prezzo… si bloccano, non hanno la cartuccia pronta da sparare come al solito. C’è chi da degli scemi a tutti e c’è chi ammette che c’è ben altro prima del costo.

Quando compro un Iphone non sto comprando uno smartphone, copro prima di tutto la Apple. Compro l’incredibile storia di Steve Jobs, compro il primo storico slogan “think different” (https://www.youtube.com/watch?v=MDM0AzjU_9g) compro l’alternativa a quello che tutti chiamano “pc”, compro la cura nei dettagli, compro la ricerca nel design, compro chi ha inventato lo Store musicale che ha cambiato la musica, compro chi ha inventato le App e relativo Store più fornito al mondo. Compro l’addetto dell’Apple Store, la sua gentilezza e preparazione, compro il packaging, persino gli spot commerciali che mi lasciano a bocca aperta raccontandomi come questo oggetto abbia cambiato le nostre abitudini (https://www.youtube.com/watch?v=jZGzXEExZcc).

Tutto questo nasce da precisa volontà non dal caso. La “vision” che Jobs ha inculcato in questa azienda è l’azienda stessa. La precisa volontà di cambiare il mondo, lo cambia davvero.

Allora, dato che non ho azioni Apple e non ho provvigioni (purtroppo) su ulteriori prenotazioni di Iphone 6, questo non vuole essere uno spot; piuttosto una riflessione sul nostro lavoro di tutti i giorni.

Credo che la ricerca spasmodica di essere competitivi solo sul prezzo sia roba passata. Se noi produciamo un tappo di sughero e lo vendiamo a 10 centesimi, senza dubbio c’è un cinese che lo sta producendo più bello e lo può vendere a 5 centesimi.. è solo questione di tempo, ma se badiamo solo ai costi, spariremo.

Forse la domanda giusta che dobbiamo porci è “che esperienza sto facendo vivere al mio cliente”? Oppure “che problemi riesco a risolvergli”?

Allora forse cominceremo a scorgere tanti piccoli dettagli che possono trasformare il nostro tappo di sughero in qualcosa di più, potremmo competere con il cinese, forse non sul prezzo, ma su tutto il resto SI, con infinite possibilità di miglioramento.

Sicuramente starsene a guardare i TG che ci raccontano della deflazione, delle immondizie politiche non porterà noi e le nostre idee fuori dalla crisi. Il giorno in cui succederà qualcosa di grande e meraviglioso che trasformerà questa economia in un economia florida, ahimè non arriverà.

Servono perciò idee, coraggio e visione… e poi capacità di trasferirle in giro.. il messaggio “vuoto” in uno spot pubblicitario bellissimo… è destinato a durare davvero poco.

Allora da fenomeni come quello dell’Iphone credo sia interessante andare oltre ai facili commenti populisti o di denigrazione, credo conti di più capire come e dove possiamo ricercare la nostra MELA!

A presto.